domenica 8 settembre 2019

Perché l’uomo crede di poter sindacare Dio e le sue opere?

Perché l’uomo crede di poter sindacare Dio e le sue opere? (Estratto dai Quaderni di Valtorta del 1943) Articolo di Gianni Bordin
Dice Gesù: «L’uomo si crede potere sindacare Iddio e le sue opere. Perché fa questo? Per irriflessione soltanto? No, sempre per superbia. È sempre ilveleno, uno dei tre veleni di Lucifero, che agisce in lui. Nella sua superbia non valuta la differenza fra lui e Dio, e lo tratta alla pari. È vero che Dio vi chiama suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza93, ma ditemi, o uomini, nei rapporti fra padre e figlio, che seguano anche unicamente la legge di una coscienza retta, un figlio tratta alla pari col padre suo? No. Il grande amore del figlio, anche per il più buono dei padri, è sempre infuso di riverenza. E dovrebbe essere diverso per il Padre Santo? Ma se un padre della terra merita il vostro riverente, riconoscente amore perché col suo lavoro vi nutre e veste, se merita il vostro rispetto perché la sua esperienza vi guida, se merita la vostra ubbidienza perché egli è la più grande autorità che abbiate come singoli e tale fu da Adamo in poi, Dio, il Padre che vi ha creato, che vi ha amato, che ha provveduto ai vostri bisogni, che vi ha salvato attraverso il suo Figlio nella parte che non muore, il Padre che regola tutto l’Universo pensate: tutto l’Universo, perché sia servo all’uomo non deve essere amato, rispettato, ubbidito, servito, questo Dio Padre vostro? Servito non perché siete servi, ma perché è dolce e giusto dare, a chi fa tanto per voi, quel poco che potete dare nella vostra pochezza. E voi, figli di Dio e fratelli del Cristo che vi parla per insegnarvi ad amare, non avete che dare al Padre nostro, santo e mirabile poiché Egli di nulla abbisogna, Signore come è dell’Universo che a Lui ubbidisce come voi non sapete e non volete. Non avete che dare amore poiché Egli vuol questo amore da voi come Io, Dio come Egli e Figlio suo santissimo, gli ho dato e gli do. Questo il dovere vostro. E come questo dovere si esplichi, ve l’ho già mostrato. Amatelo ubbidendolo e farete il dovere vostro. E, dopo averlo amato con l’ubbidienza alle sue voci d’amore, non arrogatevi il diritto di lamento se Egli non ve ne compensa ad usura. Quale diritto ne avete? Ditevelo sempre: “Non abbiamo fatto che il nostro dovere”. Ditevelo sempre: “Dio lo ha fatto prima di noi”. Ditevelo sempre: “L’apparente mancanza di premio non è che per i sensi. Dio non lascia senza premio chi lo ama e ubbidisce”. Sapete voi, polvere spersa al suolo, i segreti dell’Altissimo? Potete voi dire di leggere i decreti di Dio, scritti nei libri del divino amore? Non riflettete che ciò che vi può parere un bene nell’attimo presente è un male nel futuro, e che se Dio non ve lo concede è per evitarvi un dolore, una fatica superiore a quella che vivete? Ma se anche fosse, se anche fosse, vi è lecito imporvi a Dio? Che avete fatto di più di quanto dovevate? Non pensate che non voi ma Dio è sempre in credito verso di voi, perché Egli vi dà infinitamente di più di quanto voi gli date? Amatelo questo Padre il quale compie il suo dovere di padre ed è benigno a non chiedervi l’esattezza nel compiere il dover vostro. L’ho detto e lo ripeto: Per un atto vero di amore, Dio ferma anche il moto degli astri, revoca il decreto del Cielo. Se la fede può smuovere alberi e montagne, l’amore vince Iddio. Ogni atto di amore vero fa balenare di centuplicati fulgori il divino vortice di fuoco e luce in cui viviamo amandoci, fa trascolorare i Cieli di gioia per la gioia del Dio Uno e Trino, e come da celeste nube fa scendere grazie e perdono anche su chi non sa amare per pietà di chi sa amare. Amate e benedite il Signore. Come sapete chiedere e come esigete d’essere ascoltati, sappiate ringraziare. Troppe volte ve ne dimenticate. La grazia di Dio si ritira anche perché siete terre sterili che non sanno esprimere un fiore di riconoscenza per il Padre che vi cura. A coloro che sanno ricordarsi d’esser figli anche nella gioia Io dico benedicendoli: “Andate in pace. La vostra fede amorosa vi salva ora e sempre”.»

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