mercoledì 25 settembre 2019

L' anima alcuni dicono non esista

Molti non sanno cosa sia l'anima; altri non credono che esista perché non la vedono e altri ancora pensano che nulla sopravvive alla morte perché confondono l'anima umana con il pensiero. E allora facciamo un po'di chiarezza... «L’anima non è il pensiero, uomo. L’anima è lo spirito, è il principio immateriale della vita, il principio impalpabile, ma vero, che anima tutto l’uomo e che dura dopo l’uomo. Perciò è detta immortale. È tanto sublime cosa che il pensiero anche più potente è un nulla rispetto ad essa. Il pensiero ha fine. Mentre l’anima ha bensì un principio, ma non ha più fine. Beata o dannata, continua ad essere. Beati quelli che sanno conservarla pura, o ritornarla pura dopo averla resa impura, per renderla al suo Creatore così come Egli la diede all’uomo per animare la sua umanità». «Ma è essa in noi, o sopra noi, come l’occhio di Dio?». «In noi». «Prigione in noi sino alla morte, allora? Schiava?». «No. Regina. Nel pensiero eterno l’anima, lo spirito, è la cosa che regna nell’uomo, nell’animale creato detto uomo. Essa, venuta dal Re e Padre di tutti i re e padri, sua parte e sua immagine, suo dono e suo diritto, avente per missione quella di fare della creatura detta uomo un re del gran regno eterno, di fare della creatura detta uomo un dio oltre la vita, un “vivente” nella Dimora del sublimissimo, unico Dio, è creata regina, e con autorità e destino di regina. Sue ancelle tutte le virtù e le facoltà dell’uomo, sua ministra la buona volontà dell’uomo, suo servo il pensiero, servo e alunno il pensiero dell’uomo. È dallo spirito che il pensiero acquista potenza e verità, acquista giustizia e sapienza, e può assurgere a perfezione regale. Un pensiero privo della luce dello spirito sarà sempre con lacune e tenebre, non potrà mai darsi ragione di verità che, per chi è scisso da Dio avendo perduto la regalità dell’anima, sono più incomprensibili di misteri. Sarà cieco il pensiero dell’uomo, ebete sarà, se mancherà del punto base, della leva indispensabile per comprendere, per alzarsi lasciando la terra e lanciandosi all’alto, incontro all’Intelligenza, alla Potenza, alla Divinità in una parola. Valtorta, Evangelo cap 524

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